Il certificato di conformità urbanistica Superbonus 110% è un documento fondamentale per poter accedere alle nuove agevolazioni fiscali. Ecco a cosa serve e perché è necessario richiederlo nelle fasi preliminari
La conformità urbanistica Superbonus 110% è un requisito essenziale per poter accedere agli incentivi fiscali che ti consentiranno di riqualificare la tua casa in Basilicata a costo quasi zero.
Ma che cos’è e perché è così importante?
La verifica della conformità dell’immobile alle vigenti normative edilizie e urbanistiche rientra tra i preliminari adempimenti per accedere al nuovo Superbonus, sia per realizzare lavori di efficientamento energetico, sia per lavori di messa in sicurezza strutturale dell’immobile.
E il certificato di conformità urbanistica è richiesto non solo per il nuovo bonus al 110%, ma è obbligatorio anche in caso di compravendita dell’immobile.
Nel nostro caso, cioè per interventi mirati di ristrutturazione e riqualificazione, ricopre un ruolo molto importante perché serve proprio per attestare la presenza o meno di illeciti e abusi edilizi che potrebbero causare la perdita del beneficio fiscale.
E senza perizia di asseverazione di conformità edilizia e urbanistica è impossibile puntare al 110%.
Ma scendiamo più nel dettaglio.
Certificazione di conformità urbanistica Superbonus 110%: la carta d’identità di un immobile
Stiamo parlando di un documento che attesta la corrispondenza tra lo stato di fatto e il titolo edilizio con cui è stata autorizzata la costruzione di uno specifico immobile.
Non è raro imbattersi in immobili che sono stati “modificati” in maniera difforme a quanto previsto dal progetto presentato al Comune dove lo stesso si trova.
E questa verifica diventa necessaria perché, in caso di comprovata esistenza di abusi edilizi non sanabili con interventi di poco peso, sarà impossibile accedere al Superbonus 110%.
Ecco perché, prima di progettare tutti gli interventi che renderanno la tua casa più sicura, confortevole e basso consumo, è obbligatorio portare a termine specifiche verifiche sullo stato dell’immobile.
La verifica della conformità urbanistica prevede un’approfondita analisi dei titoli abilitativi edilizi (SCIA, CILA PdC, ecc.) che va ben oltre la verifica catastale.
I permessi rilasciati dal Comune per qualsiasi intervento edilizio che non rientra nel campo dell’edilizia libera sono i primi documenti da analizzare per verificare, come detto in precedenza, la presenza di abusi edilizi sull’immobile da ristrutturare con il Superbonus 110%.
E questa è una verifica che si inserisce nelle primissime fasi dell’intero processo previsto per ottenere il massimo incentivo fiscale.
Che differenza c’è tra la conformità urbanistica e catastale? Occhio a non fare confusione
Parlando di regolarità urbanistica Superbonus 110% è facile fare confusione tra la conformità catastale dell’immobile e la conformità urbanistica.
Senza troppi giri di parole, anche perché la materia non è delle più semplici, ciò che consente di verificare con certezza la presenza o meno di un abuso edilizio è il titolo edilizio depositato nel Comune di riferimento.
Mentre la verifica della conformità catastale ha una funzione fiscale e non ha valore probatorio per la regolarità edilizia dell’immobile.
Ad esempio, un immobile può risultare conforme dal punto di vista catastale e presentare delle irregolarità urbanistiche.
Quindi, per accedere al Superbonus 2020 con detrazione fiscale al 110% e non avere problemi con i controlli dell’Agenzia delle Entrate serve l’attestazione di conformità del progetto alla disciplina urbanistica ed edilizia.
Meglio partire con il piede giusto per accedere in sicurezza al Superbonus
Servirà un’attenta analisi preliminare da parte di professionisti qualificati, per un primo studio di fattibilità e per la conformità urbanistica Superbonus.
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Raffaele Lentini
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