Come funziona la cessione del credito ristrutturazione 2022?

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Il Decreto Sostegni ter e le nuove regole per la cessione del credito ristrutturazione 2022: ecco come cambia il mercato del credito (purtroppo!) e cosa è richiesto per sfruttare l’opzione alternativa 

La cessione del credito ristrutturazione 2022 è diversa. 

Non “spinge” più come prima. 

La macchina dei Bonus non correrà più veloce come nel 2020 o nel 2021. 

E cosa succede se una macchina a 4 cilindri va a 3 cilindri?

Beh, il calo delle prestazioni non passa di certo inosservato. Sarà difficile riuscire a raggiungere velocità sostenute – come quelle raggiunte negli scorsi anni con il Superbonus 110 – e la macchina, anche a basso regime, ad esempio con i “Bonus Minori”, inizierà a “strappare”. 

Insomma, il nuovo modello di cessione del credito ristrutturazione 2022 è una macchina che va a 3 cilindri, danneggiata dall’articolo 28 del Decreto Sostegni ter, da guidare con molta attenzione. 

E se è tua intenzione ristrutturare e riqualificare la tua casa in Basilicata sfruttando il Superbonus al 110% e tutti gli altri Bonus che consentono di beneficiare di questa opzione alternativa “comoda” alla detrazione fiscale diretta, quanto sto per dirti sicuramente è di tuo interesse. 

Infatti, ho deciso di riassumere cosa è successo negli ultimi 3 mesi e cosa è richiesto per la cessione del credito e per lo sconto in fattura. 

Partiamo. 

Come funziona la cessione del credito ristrutturazione 2022? 

Prima di definire la nuova regola che rischia di bloccare il mercato dei crediti, concentriamoci un attimo sull’articolo 121 del Decreto Rilancio che in meno di 2 anni è stato modificato più volte. 

L’articolo prevede la possibilità di utilizzare 2 misure alternative alla detrazione diretta per il Superbonus 110, l’Ecobonus, il Bonus Facciate e tutti gli altri bonus per ristrutturare e riqualificare casa. 

2 opzioni che hanno fino ad oggi risollevato il settore dell’edilizia: 

  • lo sconto in fattura;
  • la cessione del credito. 

Ne ho parlato più volte in questo blog, ma per colpa di qualche “furbetto” che ha generato crediti inesistenti, dobbiamo affrontare nuovamente questo tema (con l’amaro in bocca!).

Crediti inesistenti che l’Agenzia delle Entrate ha accertato. Più di 800 milioni!

Ecco come siamo arrivati al D.L. Anti frodi, che ha dettato le nuove regole tecniche e di controllo per tutti i bonus e che vive ora all’interno dell’ultima Legge di Bilancio. Ed ecco come siamo arrivati alla cessione del credito ristrutturazione 2022 e al tanto temuto articolo 28 del Decreto Sostegni ter. 

Un articolo che chiude il mercato del credito e che ha sollevato un polverone (sono state richieste modifiche urgenti da parte di tutte le associazioni di categoria).

Infatti, prima la cessione del credito non aveva limiti. 

Che cosa significa?

In parole molto semplici, più soggetti potevano acquistare e rivendere il credito, assicurandosi un piccolo margine di guadagno (giusto!), rendendo tutto più semplice nel settore dell’edilizia che deve ai Bonus una ventata di ossigeno. 

Ma troppi furbetti hanno fatto “carte false” pur di guadagnare tanto alle spalle dello Stato che ha deciso di mettersi al sicuro. 

E…

La nuova regola

Dal 7 febbraio 2022 è cambiato tutto per la cessione del credito ristrutturazione 2022:

tutti i crediti già oggetto di una delle opzioni alternative potranno essere ceduti una sola volta senza altre possibilità per chi lo acquista.

E la nuova formula “senza facoltà di successiva cessione”, inserita nell’articolo 121, chiude il mercato dei crediti e si rischia un nuovo stallo del settore.

Purtroppo, per colpa di pochi, al momento a rimetterci siamo tutti. Privati e professionisti. 

La speranza è quella di vedere quanto prima dei cambiamenti, con ulteriori modifiche meno restrittive all’articolo citato.

Non ci resta che incrociare le dita e capire cosa fare per continuare a sfruttare questa “limitata” (per ora) opzione alternativa nel modo giusto per riqualificare casa con il Superbonus (e altri Bonus!) senza correre rischi. 

Ecco cosa è richiesto per la cessione del credito ristrutturazione 2022

Ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate a fare il punto della situazione, mettendo al centro di tutto l’asseverazione di congruità delle spese e il visto di conformità fiscale

In pratica, se è tua intenzione fare i lavori in modo conveniente sfruttando la cessione del credito ristrutturazione 2022, per te non cambia molto. Potrai sempre cedere il credito ad un soggetto che, però, non potrà cederlo a sua volta ad altri. La catena si spezza qui, perché scatta il vincolo di una sola cessione. 

Il problema è che questo nuovo meccanismo potrebbe comportare variazioni contrattuali (in generale, il contribuente potrebbe vedersi ridurre il costo dell’intervento agevolato) e un blocco del mercato, con conseguenze meno “convenienti” per tutti. 

Ma questo ormai è chiaro. 

Speriamo ci sia un cambio di rotta, indispensabile per non togliere forza agli incentivi.

Ora, torniamo sulla cessione del credito ristrutturazione 2022 che abbraccia tutti i Bonus. 

Infatti, le regole sono cambiate anche per i “Bonus Minori”. 

In caso di opzione per la cessione del credito o dello sconto in fattura relativa alle detrazioni fiscali per i lavori edilizi diversi da quelli che danno diritto al Superbonus 110% – e un progetto di ristrutturazione e riqualificazione energetica generale può inglobare più interventi che ricadono in diverse “categorie” di detrazione – è previsto l’obbligo del visto di conformità fiscale e dell’asseverazione di congruità dei costi.

Ma la Legge di Bilancio ha messo in chiaro che sono esclusi dall’obbligo di asseverazione di congruità dei prezzi e dell’apposizione del visto di conformità due tipologie di lavori:

  1. gli interventi in “edilizia libera”;
  2. gli interventi di importo complessivo inferiore a 10.000 euro eseguiti su singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, fatta eccezione per gli interventi rientranti nel bonus facciate.

Ho deciso di scrivere questo breve articolo sulla cessione del credito ristrutturazione 2022 toccando tutti i Bonus per l’edilizia e non solo il Superbonus, per sottolineare ancora una volta l’importanza di affidarsi sempre, per qualsiasi progetto, a professionisti qualificati. 

Sfrutta le detrazioni nel modo giusto e… mettiti al sicuro!

La cessione del credito e lo sconto in fattura sono misure importanti e sia che si tratti di Superbonus al 110% che di Ecobonus al 50% o di altri Bonus, è fondamentale prestare attenzione a tutti gli aspetti fiscali e tecnici di un progetto. 

Ogni caso deve essere valutato attentamente per trovare una soluzione tecnica su misura e una soluzione fiscale “conveniente” e sicura. 

E un solo professionista non può garantirti tutto questo. 

Quello di cui hai bisogno è una squadra di professionisti qualificati in grado di guidarti, senza correre rischi, verso una sicura monetizzazione del credito d’imposta. Soprattutto ora che le regole sono cambiate. 

Professionisti che seguono procedure studiate per generare un credito sano e per non avere problemi in corso d’opera o intoppi fiscali alla fine. 

A parte i vari documenti che servono per la cessione del credito ristrutturazione 2022 e le nuove regole che abbiamo analizzato insieme in questo articolo, ciò che può garantirti un concreto (e sicuro!) vantaggio è avere a che fare con un unico interlocutore per gestire al meglio sia la parte tecnica che fiscale di ogni progetto.

Ecobonus in Fattura è questo. 

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Raffaele lentini

Raffaele lentini

Sono Raffaele Lentini, ingegnere e ideatore di Ecobonus in fattura, il punto di riferimento per le ristrutturazioni in Val d’Agri.

Stiamo seguendo tanti progetti e per garantire un servizio preciso e puntuale abbiamo deciso al momento di non prendere in carico altre pratiche.